Tutti pazzi per Periscope, la nuova app di social streaming di Twitter. Se ne sentiva il bisogno?

Tutti pazzi per Periscope, la nuova app di social streaming di Twitter. Se ne sentiva il bisogno?

Il suo fondatore, Kayvon Beykpour, ha detto che Periscope è «quanto di più vicino al teletrasporto» e, in effetti, la nuova app di Twitter sul social streaming permette a chi carica i video di diventare veri e propri broadcaster e al resto del mondo, spettatori divertiti che possono viaggiare stando fermi e con smartphone alla mano, facendo zapping tra i video e mostrando il proprio apprezzamento con una sfilza di cuoricini, proprio come accade su Instagram.

periscope

Periscope è gratuita, per il momento scaricabile dall’Apple store solo da utenti iOS, ma a breve arriverà anche la versione per Android. Non si tratta di una novità in senso assoluto nel mondo del social streaming, anzi, l’app è diventata una diretta concorrente di Meerkat (che funziona pure con Twitter) e di altri servizi simili già esistenti, che però non sono riusciti a decollare.

Come funziona?

Per prima cosa occorre avere un account su Twitter a cui verrà associato il profilo su Periscope e dopo una serie di autorizzazioni, potremo seguire gli amici e i contatti con cui interagiamo di più nella piattaforma di microblogging e scoprire i loro video in diretta.

Io, ad esempio, mi sono ritrovata in dash gare di stile nella redazione di Cosmopolitan o pillole live dallo studio di Amici 14. Ognuno ha i following che si merita.

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La scusa più utilizzata per giustificare l’esistenza di questo genere di servizi è sempre la stessa: cambierà il mondo dell’informazione e renderà l’utente sempre più un citizen journalist. La verità è un’altra: assisteremo a video senza limite di durata (addio ai 15 secondi di Vine e Instagram), dove ciascuno si sentirà narratore senza aver probabilmente nulla da dire e dove vip e personaggi pubblici potranno avvicinarsi ancora di più al “popolo della rete”, il cui unico obiettivo sarà spiarli nel quotidiano.

Per non parlare dell’hashtag #inthefridge che, ironicamente, sta spopolando su Twitter. Se si può sbirciare in diretta nel frigo altrui, perché non farlo? Il voyerismo è alla deriva.

Una cosa è certa: se non volete che la vostra batteria si scarichi in men che non si dica, perdendo megabyte inesorabilmente, solo per guardare J-Ax che chatta con Fiorello dalla sua auto, conviene utilizzarla quando si è comodamente a casa e connessi al wifi.